Gli ultimi dati sulle nuove diagnosi di infezione da HIV e dei casi di Aids in Italia al 31 dicembre 2017 sono pubblicati sul Notiziario Istisan volume 31 – n. 9 supplemento 1 – 2018 redatto con il contributo dei componenti del Advisory Board sulla Sorveglianza delle infezioni da Hiv/Aids del Comitato Tecnico Sanitario del Ministero della Salute, in occasione della Giornata mondiale di lotta all’Aids, che si celebra ogni anno il 1° dicembre. Nel 2017, considerando le regioni con un numero di nuove diagnosi di infezione da HIV >100 e analizzando
solo le nuove diagnosi di infezione da HIV che riportano la modalità di trasmissione (esclusa la
trasmissione verticale) (3.031 casi), le proporzioni maggiori di nuove diagnosi di infezione da HIV con modalità
di trasmissione MSM (maschi che fanno sesso con i maschi) sono state segnalate in Piemonte (48,8%), Puglia (49,7%) e Lombardia (51,3%). Le proporzioni maggiori di eterosessuali maschi sono state osservate in Liguria (36,7%) e nel Lazio (33,1%); viceversa, la proporzione maggiore di eterosessuali femmine è stata riportata in Campania (26,2%). E’ stata anche studiata la distribuzione delle modalità di trasmissione in 13 province con un numero di nuove diagnosi di infezione da HIV superiore a 50 nel 2017. Queste 13 province comprendono il 43,5% di tutte le nuove diagnosi di infezione da HIV segnalate nel 2017. Le incidenze più elevate sono state osservate a Roma e Milano. Le province di Torino, Milano, Bologna, Padova, Firenze, Bari e Catania presentano proporzioni di MSM (sui casi residenti nella stessa città) superiori o uguali al 50%. Proporzioni elevate di eterosessuali maschi sono riportate a Brescia, Bergamo, Roma, Napoli e Genova, mentre Brescia e Palermo riportano proporzioni
elevate di eterosessuali femmine.
Nuove infezioni da Hiv
- Nel 2017 sono state segnalate 3.443 nuove diagnosi di infezione da HIV pari a 5,7 nuovi casi per 100.000 residenti.
- L’incidenza italiana è simile all’incidenza media osservata tra le nazioni dell’Unione Europea (5,8 nuovi casi per 100.000).
- L’incidenza (casi/popolazione) delle nuove diagnosi di Hiv mostra una leggera diminuzione tra il 2012 e il 2015, con un andamento pressoché stabile dopo il 2015.
- L’andamento dell’incidenza negli ultimi tre anni è simile per tutte le modalità di trasmissione.Nel 2017 l’incidenza maggiore di infezione da HIV è nella fascia di età 25-29 anni. La modalità di trasmissione principale tra le nuove diagnosi HIV è attraverso rapporti eterosessuali.
- Tra i maschi, la maggior parte delle nuove diagnosi Hiv è in MSM (maschi che fanno sesso con maschi).
- Negli ultimi anni rimane costante il numero di donne con nuova diagnosi di Hiv.
- Dal 2012 al 2017 il numero di nuove diagnosi di infezione da Hiv in stranieri rimane sostanzialmente stabile; al contrario, negli italiani si osserva una costante diminuzione.
- Nel periodo 2010-2017 è rimasta invariata la quota delle persone con una nuova diagnosi di infezione da Hiv in fase clinica avanzata (bassi CD4 o presenza di sintomi).
Nuove diagnosi di Aids
- Si osserva un lieve decremento delle nuove diagnosi di Aids.
- Il numero di decessi in persone con Aids rimane stabile.
- Rimane costante nell’ultimo quinquennio la proporzione delle persone con nuova diagnosi di Aids che scopre di essere Hiv positiva nei pochi mesi precedenti la diagnosi di Aids.
La distribuzione delle nuove diagnosi di infezione da HIV per modalità di trasmissione mostra ormai da vari
anni che la proporzione maggiore di casi è attribuibile alla trasmissione sessuale. In particolare, negli ultimi anni
(2010-2017) la percentuale dei casi attribuibili a trasmissione eterosessuale è rimasta sostanzialmente stabile
(46,8% nel 2010 e 45,8% nel 2017), mentre la proporzione di casi attribuibili a trasmissione tra MSM nello
stesso periodo è aumentata dal 31,8% nel 2010 al 38,5% nel 2017.
La distribuzione di nuove diagnosi di infezione da HIV per modalità di trasmissione, genere e nazionalità
per il 2017 è riportata in Tabella 5. Il 12,5% (431 casi) dei casi segnalati nel 2017 indica “non riportato” (vedi
Note tecniche per la lettura, punto f) nel campo relativo alla modalità di trasmissione; circa il 52,4% di questi casi
è stato segnalato dal Veneto e dal Lazio: queste due regioni sono le uniche dove è previsto l’invio delle segnalazioni
anche da parte dei laboratori diagnostici che usualmente non raccolgono questa informazione. Nel 2017
la modalità “trasmissione verticale” ha contribuito per lo 0,3% (12 casi) del totale dei casi segnalati e la modalità
“sangue e/o emoderivati” per lo 0,1% (4 casi dovuti a trasfusioni eff ettuate all’estero).
In numeri assoluti e disaggregando per sesso, dal 2010 le diagnosi più numerose sono state riportate in MSM,
quindi in eterosessuali maschi e successivamente in eterosessuali femmine