Uso del diclofenac 150 mg/die nella osteoartrosi

Uso del diclofenac 150 mg/die nella osteoartrosi

21 Luglio 2016 di: Marcello Scifo

RECENTI ACQUISIZIONI SULLA SICUREZZA DI USO DEL DICLOFENAC 150 MG/DIE NELLA OSTEOARTROSI: STUDIO DI METANALISI DEL LANCET 
Il dolore osteoarticolare legato a patologie croniche come l’artrosi rimane uno dei principali motivi di accesso allo studio del medico di medicina generale. La demonizzazione sull’utilizzo dei FANS, per i noti effetti cardiovascolari e gastrointestinali legati soprattutto ad un utilizzo cronico e prolungato, ha negli ultimi anni fatto aumentare il ricorso a terapie con paracetamolo a dosaggi da 2000-3000 gr/die.
Un recente studio comparativo svizzero di  metanalisi pubblicato sul Lancet nel marzo del 2016 ha valutato l’efficacia dei FANS e di altri analgesici nel trattamento dell’osteoartrosi. Sono stati confrontati tutti gli studi effettuati tra il 1980 e 2015 su un totale di 58.556 pazienti per calcolare l’efficacia terapeutica di vari analgesici rispetto al placebo, utilizzati per la durata di almeno tre mesi. Dallo studio in questione emerge come il diclofenac a dosaggio di 150 mg/die determina una riduzione del dolore ed un miglioramento della funzionalità motoria ed articolare, così come l’Eterocoxib 60mg/die; trattamenti a base di paracetamolo 2000-3000gr/die, naprossene 750 mg/die, ibuprofene 1200 mg/die hanno effetti clinico-terapeutici significativamente non superiori al placebo sia per quanto riguarda il dolore che la funzionalità fisica.

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Quindi il Diclofenac 150 mg risulta essere il più efficace sul dolore rispetto agli altri FANS, e determinare un miglioramento della funzione fisica e nel 100% dei casi raggiunge una differenza clinica minima importante (il paracetamolo 3000gr/die nel 21% dei casi, l’ibuprofene 1200 mg/die nel 40% dei casi).
Poichè tutti i FANS per cui sono disponibili dati sulla sicurezza sono stati associati a danni gastrointestinali e cardiovascolari clinicamente rilevanti,il tipo e la dose del FANS devono essere scelti sulla base dell’efficacia analgesica come riportato in questo studio analitico.
Per quanto riguarda invece la durata del trattamento l’uso intermittente a breve termine dei FANS a dosi moderate o massime in base alla necessità, deve essere preferito rispetto a dosi fisse a lungo termine.

Autore

Marcello Scifo

MMG ASP 3 – Catania Specialista in ginecologia ed ostetricia


Email: scifo@cataniamedica.it