Lettera aperta dello SMI al Direttore generale dell’ASP CT

Lettera aperta dello SMI al Direttore generale dell’ASP CT

25 Ottobre 2017 Redazione 0

S.M.I.(SINDACATO MEDICI ITALIANI)

COORDINAMENTO PROVINCIALE

CATANIA

 

LETTERA APERTA AL DIRETTORE GENERALE ASP 3- CATANIA, GIUSEPPE GIAMMANCO

 

Il Sindacato Medici Italiani (SMI) a seguito di alcune dichiarazioni del direttore generale dell’Asp 3 di Catania, Giuseppe Giammanco, desidera sottolineare la linea politico-sindacale del coordinamento provinciale dello Smi sulla questione sicurezza, dopo le innumerevoli aggressioni al personale medico, e non solo, e dopo il drammatico, e violento, episodio che ha colpito una collega, guardia medica a Trecastagni.

Per capire come si sono svolti i fatti è necessaria una breve cronistoria:

  • Subito dopo i drammatici fatti di Trecastagni, lo Smi in un incontro presentò al direttore Generale dell’Asp un pacchetto di soluzioni che permettessero di metter in sicurezza e tutelare i medici che si trovano in prima linea nello svolgimento del proprio servizio, tra queste, ne ricordiamo alcune: la possibilità di avere delle telecamere collegate con le forze dell’Ordine, e non a circuito chiuso, per un sorveglianza in tempo reale; la possibilità di allocare le sedi disagiate in locali comunali con vigilantes a carico dei Comuni ospitanti; ecc.).
  • Nel confronto emerse la possibilità che in alcune realtà si potesse prevedere un accorpamento, ma lo Smi segnalò la necessità di mantenere le piante organiche e di non penalizzare il servizio da assicurare ai cittadini.
  • Proposte sulla carta recepite dalla parte pubblica.
  • Si stabilì, quindi, di istituire una commissione ASP-Sindacati per preparare una proposta congiunta da presentare al Prefetto.
  • Successivamente si istituì un ulteriore tavolo tecnico istituzionale ASP-Sindacati, nel quale lo Smi non fu incluso;
  • A seguito di questa arbitraria decisione fu inviata una lettera ufficiale di protesta, nella quale, appunto, si contestò la mancata presenza dello Smi alla riunione operativa.
  • Protesta che ebbe successo. Arrivò la convocazione da parte del Direttore Sanitario che organizzò delle riunioni istituzionali con i Sindacati ma con tavoli separati. In quella sede si ribadì la linea dello Smi, che escludeva A PRIORI, e come unica soluzione, L’ACCORPAMENTO DELLE SEDI DI CONTINUITÀ ASSISTENZIALE, ripresentando invece, le proposte sopra citate.

Ma veniamo agli ultimi avvenimenti:  senza essere più contattati scopriamo dagli organi di stampa che la proposta principale (e forse unica) dell’ ASP di Catania è quella di accorpare le sedi di Continuità Assistenziale.

Una ipotesi sbagliata che danneggia i cittadini e che ha scatenato la frustrazione dei medici che si sono sentiti traditi e abbandonati.

Con queste premesse si è arrivati alla richiesta di un immediato cambio di rotta, seppur con toni forti, perché frutto di un grido di rabbia e di dolore che tutti i Medici della provincia che operano GUARDIA  MEDICA hanno lanciato: non solo ci aggrediscono, ma ora ci licenziano per risolvere il problema. Un arretramento delle istituzioni di fronte all’incapacità di garantire la sicurezza nella sanità pubblica. Il prossimo passo quale sarà? Chiudere i Pronto Soccorso, anche essi più volte scenari di aggressioni ?

Non siamo avvezzi a fare proclami, ma la politica, la buona politica è anche, e soprattutto, la buona amministrazione, in assenza di dialogo, in mancanza di proposte concrete e adeguate, si può arrivare anche a chiedere le dimissioni del Direttore Generale o del Direttore sanitario: siamo aperti al confronto, ma saranno le Vostre decisioni a fare la differenza per il bene della nostra sanità pubblica.

Come ben si sa, lo Smi crede fermamente nella concertazione e nella mediazione ma non è disponibile a seguire la parte pubblica in un progetto che preveda SOLO LA SPOLIAZIONE DEL TERRITORIO.

Certi della Vostra attenzione

Distinti saluti.

 

Il Coordinatore Provinciale SMI

Dott. Cosimo Trovato

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Redazione

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