Giuseppe Moscati, un uomo, un medico, un santo

Giuseppe Moscati, un uomo, un medico, un santo

24 Giugno 2016 Redazione

San Giuseppe Moscati per la prima volta a Catania…
Iniziata mercoledì 4 maggio, a cura dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, sezione catanese, e dell’Associazione Medici Cattolici Italiani, con la segreteria organizzativa del dott. Enrico La Delfa, medico psichiatra di Catania, la peregrinatio della reliquia di San Giuseppe Moscati per la prima volta a Catania, con il tema Giuseppe Moscati, un uomo, un medico, un santo”.

Nel corso della prima  giornata si sono susseguiti vari appuntamenti iniziando dalla visita all’ARNAS “Garibaldi” presidio ospedaliero “Garibaldi Nesima” – direttore dott. A. Alaimo – dove si è svolto, nella cappella del reparto, un momento di preghiera e riflessione sul santo; poi visita al reparto, con pazienti abbastanza gravi e problematici. La commozione è stata viva  e autentica, come le manifestazioni di fede semplice e spontanea sia da parte dei pazienti che degli operatori. Ciò dimostra che dove si trova la sofferenza lì è Cristo, vicino al letto del malato. Ci ha accompagnato nel giro il cappellano dell’ospedale, padre G. Maieli. Poi ci si è recati alla oncologia medica – direttore dott. R. Bordonaro -. Anche qui forti emozioni. Un plauso ai medici , infermieri per la disponibità e l’accoglienza . Ma è il sorriso bonario di Moscati, di “Peppino”, quel sorriso dolce e accattivante  del napoletano buono, che apre le porte del cuore. Infine un fuori programma: ci siamo recati alla Pediatria: lo stupore e la meraviglia di questi bambini ci ha colpiti. Era come se fosse passato il nonno a trovarli. La loro fede è semplice, non ci sono sovrastrutture mentali. Nei loro occhioni sofferenti trovi lo sguardo di Dio. Successivamente peregrinatio nei reparti dell’Azienda Ospedaliera Universitaria “Policlinico V. Emanuele” presidio “Gaspare Rodolico”, Oncologia medica – direttore U.O.C. dott. Soto Parra -. Anche qui  un momento di preghiera intenso con medici, infermieri, pazienti e parenti: poi il giro nelle varie poltrone di “day hospital”. Mi ha colpito il clima di festa che si è creato con un gruppo di operatori, specie con il primario: foto, abbracci … gli oncologi, più degli altri medici, hanno bisogno della fede per curare non solo il corpo, ma anche l’anima, come diceva Moscati. Anche qui un fuori programma: ci siamo recati, accompagnati dai medici, al reparto di onco-ematologia pediatrica. Qualcuno di noi si è commosso e ha pianto nel vedere i bambini sfortunati affetti da tumore … ma la speranza e la gioia  ci salvano.

Nel pomeriggio sosta al Santuario “Maria SS. Annunziata al Carmine”, per l’incontro con studenti e ragazzi, con l’intervento del padre gesuita A. Piazzesi, con gli onori di casa del parroco, il carmelitano F. Collodoro. I ragazzi sono stati molto attenti  ed entusiasti  durante il discorso sul santo medico. A conclusione della giornata, in serata, accoglienza della reliquia presso la chiesa di San Biagio in Sant’Agata la Fornace di piazza Stesicoro: s. messa e conferenza su Moscati, che intese la professione medica come missione, con interventi del rettore mons. prof. L. Calambrogio e del preside O.E.S.S.G. dott. S. Sportelli. e del dott. E. La Delfa, organizzatore dell’evento. Nella relazione, padre Piazzesi si è soffermato sul rapporto tra scienza e fede per Moscati. La carità trasforma il mondo, non la scienza. Moascati vedeva nel malato il Cristo sofferente e pertanto  il medico non deve curare solo il corpo, ma sopratutto l’anima. Con grande fatica, ma con grande gioia si concludeva la prima giornata in maniera stupenda: quante persona in fila a baciare la reliquia!

Giovedì 5 la peregrinatio è proseguita con la visita alla Casa Circondariale di piazza Lanza, accolta dal direttore dott. Elisabetta Zito. Momento di preghiera e riflessioni a cura di padre Piazzesi, gia’ per alcuni anni viceparroco nella parrocchia catanese “SS. Crocifisso dei Miracoli”, presente il vice-cappellano padre V. Sofia, ofm. A gruppi i detenuti  hanno ascoltato le parole di Padre Alessandro e baciato  con fede la reliquia , in maniera composta e ordinata. P. Piazzesi ha ricordato che anche Gesù è stato carcerato e sofferente … momenti di commozione di fede nei detenuti. Quindi la visita si è conclusa con un incontro con il personale carcerario. La Direttrice ha espresso parole di grande apprezzamento per l’iniziativa, in quanto a volte la società dimentica il mondo carcerario e si è augurata il ripetersi dell’evento. Dopo di che, a grande richiesta, siamo andati all’ospedale Cannizzaro, dove siamo stati accolti con giubilo all’ingresso di un grande padiglione da una bella folla di persone, malati, parenti e operatori guidati dalla dott.ssa Rosaria D’Ippolito, direttore Amministrativo  dell’Ospedale. Dopo il momento di preghiera e riflessioni nella cappella  del nosocomio, a cura del Padre Piazzesi e del Cappellano, Monsignor Mario Torracca. Siamo stati in tanti reparti … momenti di gioia, di emozioni forti; benefici di grazia.

Nel pomeriggio, alla basilica Collegiata “Santa Maria dell’Elemosina”, per la s. messa presieduta dall’arcivescovo, mons. Gristina, con i cerimonieri  dell’Ordine equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, e animata dai canti liturgici e dall’Inno a san Giuseppe Moscati della corale parrocchiale “Mater Divinae Misericordiae”, diretta dal m° Daniela Calcamo, organista il m° Daniele Cannavò. Alla fine la folla con commozione ha baciato la reliquia di San Giuseppe Moscati.

Venerdì 6, giornata conclusiva, iniziata all’Azienda universitaria Policlinico Vittorio Emanuele, reparto di Ematologia dell’Ospedale Ferrarotto, accolta dal direttore  dell’U.O.C. prof. Francesco Di Raimondo e dal cappellano p. Attilio Franco, cappuccino. Anche  qui un momento di preghiera davanti alla Madonnina e poi il giro dei reparti: Oncoematologia, Trapianti del Midollo, Thalassemia, Post Trapianti. Infine Odontoiatria speciale per soggetti portatori di handicap. Anche qui  la commozione è stata evidente. Dopo, altra visita fuori programma alla “Humanitas”, Centro Catanese di Oncologia. Anche qui con giubilo, siamo stati accolti dal Direttore Sanitario, Dott.ssa Annunziata Sciacca e dal personale medico e paramedico, dai parenti, dai malati. Dopo una preghiera nella piccola cappella, abbiamo iniziato il giro accompagnati dal cappellano. Abbiamo visitato vari  reparti, sale operatorie, medicina nucleare, servizi diagnostici, radiologici, radioterapia, servizi amministrativi, farmaceutici e laboratori di analisi. La mattinata si è conclusa nella Casa di Cura “Morgagni” – Direttore prof. S. Castorina, nonché Presidente onorario Associazione medici cattolici italiani di Catania -. L’accoglienza è stata favolosa, in una grande sala, da anni intitolata al Santo. Dopo un commosso momento di preghiera e discorso sulle opere del Santo, abbiamo iniziato il giro dei reparti col prof. Castorina, il Direttore Sanitario e tanti operatori, tra cui l’assistente religiosa  Carmen Trombello.

Alle 19, nella chiesa Sant’Agata alla Badia si concludeva, con un pizzico di malinconia,  la peregrinatio della reliquia  con una  conferenza sulla figura di San Giuseppe Moscati, relatori il padre Piazzesi e il don Antonio Sapuppo, assistente ecclesiastico dell’Associazione Medici Cattolici Italiani e delegato per la Pastorale universitaria. Moderava il Dott. La Delfa, che ha illustrato i momenti organizzativi, la fatica e la gioia dei preparativi, la grazia di aver avuto a Catania per la prima volta Peppino Moscati. Don Sapuppo ha parlato degli aspetti teologici del Santo con una dotta relazione. Il padre Piazzesi ci ha parlato invece  degli aspetti  biografici e spirituali del Santo, mostrando dei video tratti dal film prodotto dalla Rai e varie altre immagini del Santo. La sala era piena e commossa la partecipazione.  Hanno fatto da cornice i saluti delle autorità. Bisogna dire che a tutti gli eventi ha partecipato sempre una delegazione della Misericordia di Gravina, il cui Santo protettore è Moscati. Il saluto al medico santo è stato dato con un lungo applauso e con il bacio alla reliquia. “Peppiniello” è tornato nella sua Napoli, ma ha seminato tra noi tanta grazia e fede!

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Redazione