Il Management del paziente angiologico

Il Management del paziente angiologico

26 Settembre 2017 di: Nuccio Sciacca 0

Sabato 23 settembre nella sede della IDIpharma di Aci Bonaccorsi ha avuto luogo un incontro su questo tema. I lavori sono stato introdotti dal saluto del Presidente dell’Ordine dei Medici di Catania, Prof Massimo Buscema, e dal Prof. Di Salvo, responsabile scientifico dell’evento, che ha sottolineato i motivi, anche pratici, che rendono necessaria l’adozione di misure di prevenzione nel campo della malattia venosa, non ultimi quelli socio-economici. Avvalendosi della presenza del Prof. Luigi Di Pino e del Dr. Ardita entrambi di Catania e delle figure più eminenti del panorama italiano ed internazionale nel campo della flebologia e della linfologia, sono stati illustrati e discussi i problemi emergenti e correlati ad una corretta diagnosi e al mangement dell’edema degli rti inferiori e del linfedema. In particolare il Prof. Mariani di Siena ha iniziato parlando di aspetti clinici dell’edema enfatizzando l’importanza di questo segno clinico come espressione di malattie sistemica. Il dott. Failla di Catania ha sottolineato la confusione esistente in letteratura di dati epidemiologici univoci sulla malattia venosa ed ha illustrato l’impiego una metodica di diagnostica sperimentale basata sull’analisi delle immagini ottenute dal laser-speckle (L.A.S.C.A) nel campo delle lesioni vascolari degli arti inferiori. Il Prof. Allegra di Roma ha affrontato il complesso argomento della terapia farmacologica associata alla terapia compressiva. Il Prof. Campisi dell’Università di Genova ha illustrato le metodiche diagnostiche ed i trattamenti chirurgici che permettono di trattare con successo i quadri di linfedema degli arti inferiori altrove giudicati incurabili mediante la tecnica LYMPHA. Anche la Medicina Termale può alleviare i sintomi e ritardare la storia naturale della malattia venosa. E’ questo il messaggio del Prof. Arosio dell’Università di Verona. Il dr. Secolo ha suggerito la possibilità di evidenziare, interpretare e correggere eventuali patologie del piede e della postura che costituiscono un fattore di aggravamento della malattia venosa. Ne è seguita una discussione sulle possibilità terapeutiche di tipo medico mediante l’impiego di farmaci ed integratori e della necessità della terapia compressiva. La dr.ssa Roberz di San Gallo, Svizzera, ha pertanto illustrato i risultati della ricerca in campo industriale nella realizzazione di calze e di tutori elastici certificati in grado di sviluppare valori di pressione costanti nel tempo e di essere indossati con facilità dai pazienti. Solo attraverso l’uso costante e precoce della terapia compressiva si può impedire l’insorgenza dell’edema degli arti inferiori e prevenire la comparsa di alterazioni cutanee responsabili dell’antiestetica panniculopatia e delle ulcere cutanee

 

Autore

Nuccio Sciacca

Direttore responsabile


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