In realtà esisterebbe, anche se non va letto come una capacità di prevedere il futuro. Ad averlo sarebbero soprattutto le donne. A dirlo è una ricerca di Marzia Baldereschi, ricercatrice presso l’Istituto di Neuroscienze del Cnr, che ha studiato proprio questo aspetto e ci tiene a sottolineare che non si tratta di una sorta di capacità di preveggenza, quanto piuttosto di una realtà nell’ambito delle neuroscienze. Per dimostrare la presenza di questa capacità infatti, si è fatto ricorso a metodiche diagnostiche come la risonanza magnetica funzionale o la Pet che consentono di visualizzare in tempo reale e in vivo quali zone cerebrali si attivano facendo determinate cose. Sulla scorta di questi esami, cosa si è visto? Ad esempio “nelle persone sottoposte a certi tipi di test, le risposte intuitive corrispondevano all’utilizzo di aree celebrali diverse da quelle attivate da risposte basate su logica e ragionamento – ricorda l’esperta”. In pratica quindi chi ha un elevato “sesto senso” avrebbe il cervello che prendere delle scorciatoie, non perché gli impulsi nervosi viaggino più velocemente, ma perché prendono altre strade andando direttamente alla parte anteriore dell’encefalo per attivare una risposta immediata, probabilmente basata sulla cosiddetta memoria implicita.