Si avrà la possibilità di mettersi a in pari con i crediti relativi al triennio 2014 – 2016, potendo acquisire sino al 50% del punteggio complessivo (150 crediti al netto di esoneri ed esenzioni). A stabilirlo, la Commissione Nazionale per la Formazione Continua, che ha deliberato in tal senso nella riunione del 13 dicembre scorso. Sempre in quell’occasione, la Commissione ha fissato i nuovi criteri per l’assegnazione dei crediti agli eventi da parte dei provider. Anche per il triennio 2017-2019 saranno 150 i crediti da maturare, fatti salvi esoneri, esenzioni, ed eventuali altreriduzioni (v. delibera del 4 novembre). Meccanismo premiante per i professionisti che, nel precedente triennio, si siano dimostrati “virtuosi”: la Commissione ha infatti previsto una riduzione di 15 crediti per i sanitari che abbiano soddisfatto il proprio dossier formativo individuale, alla quale si sommano uno “sconto” di 30 crediti per coloro che abbiano acquisito tra 121 e 150 crediti o di 15 crediti se il punteggio si assesta tra 80 e 120. Come intuibile, gli odontoiatri rispettosi dell’obbligo formativo non hanno gradito la decisione della Commissione nazionale ECM di prorogare di un anno la possibilità di raccogliere il numero di crediti (150) necessari nel triennio 2014-2016. Certo è che la decisione evidenza un modo differente di intendere l’obbligo formativo tra i professionisti della sanità… Vedremo se questa ulteriore proroga per un obbligo imposto più di 10 anni fa sarà l’ultimo “salvagente” a disposizione di chi di aggiornarsi proprio non ne vuole sapere e non sia, invece, una scusa per non divulgare i dati sull’aggiornamento di medici e odontoiatri del triennio che si conclude tra pochi giorni.