Adrano: NAS irrompono e sequestrano falso studio dentistico. La reazione della CAO

Adrano: NAS irrompono e sequestrano falso studio dentistico. La reazione della CAO

26 Novembre 2016 di: Redazione Mondo Odontoiatrico 0

I Carabinieri del Nas di Catania hanno sequestrato ad Adrano uno studio dentistico condotto da un falso dentista.  All’arrivo dei militari, il locale era colmo di persone in attesa di essere ricevute dal falso professionista. Nulla lasciava presagire che i pazienti si trovassero in quel momento all’interno di quello che, pur avendone le sembianze, non era un vero studio odontoiatrico: ambienti curati, arredati e attrezzati con apparecchiature costose e di nuova generazione. Nel falso studio sono stati posti i sigilli da parte dei Carabinieri del Nucleo Antisofisticazioni e Sanità e sono stati sequestratati i locali mentre il falso dentista è stato denunciato alla Procura della Repubblica per il reato di “esercizio abusivo della professione di odontoiatra”. Immediata la reazione del Presidente CAO, Gianpaolo Marcone condivisa dal Presidente dell’Ordine, Massimo Buscema: “Come Ordine e come CAO  di Catania facciamo un plauso per l’operazione dei Nas. Ribadiamo che quest’ultimo episodio conferma si tratta di una piaga tutta e solo italiana dove si stimano  essere almeno 10mila i  falsi dentisti (dati EURES). Il nostro impegno contro l’abusivismo però continua con rinnovato impegno avendo come primo obiettivo la tutela della salute del cittadino. Bastin pensare a questo proposito ai danni sulla persona ed alla possibilità di diffusione di gravi infezione come Epatiti ed HIV senza tenere conto del danno erariale stimato in 75 milioni di Irpef. Esiste oggi la necessità  di inasprire le sanzioni  riformando il 348 del Codice Penale perchè allo stato attuale le multe  vanno da 103 a 515 euro ed a 6 mesi di reclusione ma siccome esiste la possibilità di patteggiare la pena nessuno sconta alcuna pena reclusiva. Oltre che inasprire le pene bisogna anche il reato rientri in quelli  del danno alla integrità  alla persona  e che gli strumenti  vadano  confiscati e assegnati, ad esempio, a organizzazioni sociali che operano a sostegno dei meno abbienti, dei tossicodipendenti o degli immigrati per evitare il rischio  che vengano  ricomprati dagli stessi  abusivi  o da loro prestanome”. Nel caso specifico la CAO di Catania ha anticipato che chiederà  al Consiglio  dell’ Ordine  di costituirsi  parte civile  a tutele della salute dei cittadini.

 

Autore

Redazione Mondo Odontoiatrico

Your email address will not be published. Required fields are marked *