Il sottosegretario alla Salute è intervenuto il 6 Ottobre in commissione Affari Sociali per rispondere all’interrogazione di Giulia Di Vita (M5S) in tema di riorganizzazione della rete ospedaliera siciliana.”Al fine di avviare la nuova programmazione regionale, l’Assessorato Regionale per la Salute ha elaborato il documento metodologico per la riorganizzazione del sistema di rete dell’emergenza-urgenza della Regione Siciliana. Il 3 agosto 2016, in sede di Tavolo tecnico per il monitoraggio dell’attuazione del decreto del Ministro della salute n. 70 del 2015, è avvenuta la prima verifica di detto documento metodologico. Al momento attuale, gli esperti dell’Assessorato stanno rivalutando e perfezionando la rete della rianimazione e delle terapie intensive. Completate tali attività sarà avviata la definizione dettagliata della rete dell’emergenza-urgenza e quindi della rete ospedaliera”. Una volta definita la bozza di piano, ha aggiunto il sottosegretario, la stessa “sarà sottoposta, secondo la rispettiva competenza, alle istituzioni ed organismi previsti dalla legislazione vigente e dai contratti collettivi”. Quanto poi agli aspetti legati alle tematiche relative al personale sanitario, “si stanno svolgendo incontri tra i gruppi di lavoro per definire gli aspetti tecnici a supporto delle istruttorie per la valutazione dei fabbisogni di personale trasmessi dalle Regioni”, ha sottolineato De Filippo. In particolare, “è in fase di ultima definizione la metodologia per le attività di specialistica ambulatoriale con riferimento al personale medico e, in generale, i parametri di valutazione relativi alle attività del personale medico e del personale infermieristico (ed OSS)”. In sede di replica Giulia Di VIta (M5S) si è dichiarata parzialmente soddisfatta della risposta osservando che l’atto adottato dalle regione Sicilia appare un “semplice documento metodologico”. La deputata ha poi rilevato che la riorganizzazione della rete ospedaliera siciliana, attesa da oltre tre anni, appare un obiettivo “irrealizzabile in tempi ragionevoli”. Ha pertanto dichiarato di “non comprendere su quali basi potrà essere effettuato il piano di assunzioni e stabilizzazioni preannunciato dal presidente Crocetta, paventando il rischio di uno scarico di responsabilità sul Governo nazionale”.