Angelo Milazzo
Presidente Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (Sipps),
Email: milazzo@cataniamedica.it
Organo Ufficiale di Informazione e Formazione dell'Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Catania
L’epidemia di sindromi influenzali ed influenzali-like tutt’ora in grande diffusione si è accompagnata ad un aumento dell’incidenza di casi di polmoniti. Nelle infezioni influenza-like, sono stati riscontrati sempre più frequentemente i virus: Respiratorio Sinciziale, Sars-Cov-2, Rhinovirus, Metapneumovirus. Quest’ultimo, anche se conosciuto ormai da parecchi anni, ha dimostrato in questa stagione caratteristiche particolari di virulenza e di patogenicità. La co-circolazioni di questi diversi virus ha aumentato il rischio clinico e la possibilità di complicanze, soprattutto nei soggetti fragili con patologie croniche o con alterazioni del sistema immunitario, nonché nei bambini al di sotto dei 5-6 anni di età. Talvolta i virus hanno poi facilitato le co-infezioni e le sovrainfezioni da parte di batteri, tra i quali: pneumococco, micoplasma, legionella, haemophilus influenzae. I Pronto Soccorsi sono stati più che mai intasati, con il fenomeno del boarding al proprio interno: con pazienti in attesa di essere ricoverati in altri reparti. Persino le autoambulanze rimangono spesso bloccate, perché non si riescono a trovare spazi nei quali possono essere trattati i pazienti che sono stati trasportati.
Potrebbe essere clinicamente utile classificare le polmoniti come: acquisite in comunità; ospedaliere/nosocomiali; associate a ventilazione meccanica, manifeste in pazienti immunocompromessi; ab ingestis
Infezioni polimicrobiche
La grave polmonite “doppia” che ha colpito Papa Francesco ha riportato l’attenzione sulle infezioni polimicrobiche. In particolare, le infezioni polmonari polimicrobiche sono spesso il risultato di una combinazione di batteri, virus o funghi che agiscono sinergicamente nel compromettere la funzionalità polmonare. Tra i principali fattori che favoriscono lo sviluppo di queste infezioni assumono particolare importanza le patologie preesistenti. Nel caso del Pontefice, ad esempio, c’è la condizione di precedente asportazione chirurgica di almeno un lobo polmonare, nonché, probabilmente, di pregresse infezioni polmonari. Altre condizioni che rendono particolarmente vulnerabili le persone affette sono: la broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) e l’asma. Particolarmente a rischio sono le persone con compromissione del sistema immunitario, come: diabetici non ben controllati, soggetti trattati con chemioterapia o immunosoppressori, ammalati di HIV. Anche il fumo di sigaretta e l’esposizione a contaminanti ambientali predispongono a infezioni multiple. In pazienti ricoverati in ospedale o sottoposti a interventi chirurgici il rischio di infezioni polimicrobiche è elevato, poiché in ambiente ospedaliero i patogeni multiresistenti sono più comuni. Le infezioni polimicrobiche presentano un rischio maggiore di complicanze e mortalità rispetto alle infezioni polmonari causate da un singolo microorganismo. La mortalità dipende da vari fattori, tra i quali: età del paziente, gravità della malattia di base, e la rapidità con cui viene avviato un trattamento. Nelle polmoniti quindi non dovrebbe valere il criterio di aspettare giorni e giorni prima di iniziare una adeguata terapia antibiotica, così come raccomandato da soloni e cattedratici che fanno scienza, ma in pratica non curano persone ammalate, nel mondo reale. In particolare, nei pazienti immunocompromessi o con patologie respiratorie preesistenti, il rischio di morte è più elevato. Le infezioni polimicrobiche sono associate a un prolungato ricovero ospedaliero e ad un recupero più lungo, aumentando così il rischio di complicanze secondarie, come la sepsi. Nella diagnostica, è ormai ineludibile la tomografia computerizzata, per ottenere immagini dettagliate dei polmoni. Sono necessari test molecolari e PCR (Polymerase Chain Reaction) per identificare con precisione i patogeni a livello genetico. Il trattamento è complesso e dipende dai patogeni coinvolti. Risulta frequentemente necessaria la somministrazione di più antibiotici, a seconda dei batteri identificati. Antivirali e antifungini vengono utilizzati nelle infezioni specifiche. Le difficoltà respiratorie e l’ipossiemia possono richiedere: supporto respiratorio e ossigenoterapia. Per quanto riguarda la prevenzione, è veramente assurda e intollerabile la situazione di scarsa copertura con i vaccini realmente efficaci che già abbiamo a disposizione contro: virus influenzali, pneumococchi, pertosse, virus respiratorio sinciziale.
Presidente Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (Sipps),
Email: milazzo@cataniamedica.it
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