Esantemi “minori” sempre più frequenti

Esantemi “minori” sempre più frequenti

4 Giugno 2024 di: Angelo Milazzo 0

Questa stagione primaverile è stata caratterizzata anche da una notevole diffusione tra bambini e ragazzi di malattie esantematiche etichettate come “minori”, poiché contraddistinte spesso da minore gravità rispetto a quelle classiche, nonché da manifestazioni meno caratteristiche.

Quinta malattia

L’eritema infettivo, spesso indicato come “quinta malattia”, è causato dal Parvovirus umano B19. E’talvolta chiamato “malattia della guancia schiaffeggiata”. Il virus circola principalmente nel periodo primaverile, e colpisce soprattutto la fascia d’età: 5-7 anni. Questa primavera è stata registrata una frequenza che non si registrava da anni. La trasmissione avviene prevalentemente per via aerea. Il periodo di incubazione è di 4-14 giorni. I sintomi iniziali sono aspecifici, simil-influenzali. Dopo alcuni giorni compare un eritema rilevato, confluente, a livello delle guance (aspetto a “guance schiaffeggiate”). Compare anche un’eruzione simmetrica predominante a livello di: braccia, gambe e tronco. Solo alcuni pazienti sviluppano la “sindrome guanti e calze”, caratterizzata da lesioni papulari, purpuree o petecchiali limitate alle mani e ai piedi.

Il virus B19 è un virus a DNA a singola catena che provoca una temporanea soppressione dell’eritropoiesi. Questa è lieve e asintomatica, tranne che nei pazienti con emoglobinopatie (es: drepanocitosi) o altre anomalie dei globuli rossi (es: sferocitosi ereditaria). Questi soggetti possono sviluppare crisi aplastiche transitorie. Inoltre, bambini immunodepressi possono sviluppare una viremia protratta con conseguente anemizzazione severa. L’aspetto e la distribuzione delle eruzioni cutanee costituiscono gli unici elementi diagnostici. Tuttavia, anche altri enterovirus possono provocare eruzioni cutanee simili. La distinzione tra queste eziologie virali è raramente necessaria per la cura clinica, che si basa su terapia sintomatica.

L’eritema infettivo può essere trasmesso per via placentare, determinando a volte aborti, o una grave anemia fetale con edema diffuso (idrope fetale). In caso di infezione materna, il rischio di morte fetale è di circa il 2-6%, con un rischio maggiore durante la prima metà della gravidanza. Fortunatamente la maggioranza delle donne in gravidanza è immune, avendo contratto la malattia in epoche precedenti. Il riscontro di IgM specifiche deve indurre a una valutazione della crasi ematica della madre e dello stato fetale mediante ecografia.

Sesta malattia

La sesta malattia è causata dal virus Herpes Umano 6 (HHV-6) o, meno frequentemente, dal virus Herpes Umano 7 (HHV-7). Questi virus si trasmettono attraverso il contatto diretto con la saliva o le secrezioni nasali di una persona infetta.

La malattia, tipica dei primi anni di vita, si manifesta tipicamente in due fasi. La prima è caratterizzata da febbre alta e improvvisa, elevata, che può durare da 3 a 5 giorni. Da ciò è derivata anche la denominazione di: “malattia dei tre giorni”. Nonostante la febbre elevata il bambino affetto rimane vigile, attivo e si alimenta. Come tutti gli stati di iperpiressia si possono verificare, in soggetti predisposti, convulsioni febbrili.   La seconda fase inizia quando la febbre cade per crisi e si sviluppa un’eruzione cutanea di colore rosa o rosso sul tronco, che può estendersi al collo e agli arti. L’esantema può persistere fino a 2-3 giorni. Spesso si sviluppa una linfoadenopatia cervicale o auricolare posteriore. Bisogna sempre ricordare che nel 70% delle infezioni da Herpes Virus di tipo 6 non si osserva il tipico esantema.

Le complicanze sono molto rare. La terapia è sintomatica, basata essenzialmente su antipiretici.

Malattia “bocca-mano-piedi”

La malattia mani-bocca-piedi, nota anche con la dicitura inglese “ hand, foot and mouth disease” è un’infezione molto contagiosa, causata da Enterovirus, che in Italia circolano soprattutto nei mesi invernali e primaverili. Sono soprattutto in causa i virus Coxsackie A16 e l’Enterovirus 71. Il contagio avviene per via aerea. Il virus viene eliminato con le feci, fino ad un mese dopo il contagio. Quindi può causare piccole epidemie nei nidi e nelle scuole materne. Il periodo di incubazione va da 3 a 7 giorni. La febbre può essere lieve o assente. L’eruzione è solitamente caratterizzata da piccole vescicole sul palmo delle mani, sulla pianta dei piedi, nella bocca e talvolta anche nella zona perianale. Le piccole vescicole non danno eccessivo prurito e regrediscono in 7-10 giorni. Raramente l’infezione da EV-71 può causare complicanze neurologiche.  Invece possono essere più dolorose le lesioni del cavo orale, che possono causare inappetenza e difficoltà persino ad ingerire liquidi.
L’onicomadesi (muta indolore delle unghie) è frequente durante la convalescenza. Si può utilizzare il paracetamolo per la febbre e le soluzioni gluco-saline se si determina disidratazione. Spray, collutori e gel anestetici si possono usare per alleviare il dolore causato dalle ulcere al cavo orale.

Autore

Angelo Milazzo

Presidente Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (Sipps),


Email: milazzo@cataniamedica.it

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