Covid-19, Omicron 2 fa schizzare i contagi. Cosa sappiamo del nuovo sottotipo di Omicron

Covid-19, Omicron 2 fa schizzare i contagi. Cosa sappiamo del nuovo sottotipo di Omicron

1 Aprile 2022 di: Angelo Milazzo 0

Omicron 2 è un sottotipo di Omicron, la variante divenuta dominante tra gennaio e febbraio in tutto il pianeta. Viene indicato col codice BA.2, per distinguerlo da Omicron BA.1 ed è responsabile della crescita travolgente di contagi registrata in questo mese, in tutto il mondo. Presenta, rispetto ad Omicron, ulteriori 3-4 variazioni a livello della proteina Spike. È stato identificato anche un Omicron 3, di cui non abbiamo ancora sufficienti informazioni.
BA.2 è contagioso quasi quanto il virus del morbillo, a tutt’oggi il più contagioso nell’ambito della virologia umana. L’infezione da virus del morbillo conferisce però immunità di lunghissima durata, mentre Sars-Cov-2 manifesta importanti varianti nell’ambito di pochi mesi. Le varianti Omicron hanno seguito brillantemente la logica della selezione darwiniana. Sono molto più contagiose delle varianti precedenti, ma non sono più patogene: la selezione naturale persegue il fine di raggiungere la massima diffusione della specie.
I soggetti vaccinati con tre dosi rimangono protetti da evoluzioni in forme gravi. I soggetti fragili, immunodepressi, e i non vaccinati possono andare incontro a forme gravi. Anche per BA.2 i sintomi sono simil-influenzali. La localizzazione resta abbastanza confinata nelle prime vie aeree. Sembra però essere più frequente la sintomatologia gastro-intestinale. Meno frequenti le alterazioni del gusto e dell’olfatto. Ciò fa sperare in un minore coinvolgimento del sistema nervoso centrale. L’incubazione sembra essere più breve. Secondo l’OMS “appare difficile re-infettarsi dopo essere stati affetti da BA.1”. 

Gli anticorpi monoclonali dimostrano sempre minore efficacia, i farmaci orali non possono indurre resistenze, e pertanto meritano di essere usati molto più frequentemente, e con modalità di erogazione tempestive e non burocratiche. Abbiamo già pubblicato un articolo sugli anticorpi monoclonali  “preventivi”. La nuova diffusione della malattia ha indotto l’OMS a definire lo smantellamento in atto in Europa di tutte le misure di prevenzione, come brutale. Infatti, ora più che mai non si dovrebbe abbassare la guardia, continuando a utilizzare le mascherine in ambienti chiusi, praticare le terze dosi, praticare le quarte dosi nei soggetti immunodepressi e nei più anziani, ecc. Bisogna poi rilanciare le prime dosi e le vaccinazioni nei bambini, che si sono arenate.
L’abuso dei test fai-da-te ha determinato l’occultamento della malattia da parte di molti soggetti che, essendo asintomatici o oligosintomatici, continuano tranquillamente a circolare e a diffondere il virus. La prospettiva di derogare ai green pass, invoglia ulteriormente ad adottare comportamenti irresponsabili.
L’ OMS -Europa registra un significativo incremento dei contagi in ben 19 Paesi europei, la situazione rischia di aggravarsi con l’arrivo di milioni di profughi dall’Ucraina, Paese con scarsissima protezione vaccinale.
Le varianti Omicron hanno causato incrementi nei ricoveri persino nei bambini in età inferiore ai 4 anni, i dati del CDC americano attestano incrementi dei ricoveri anche sotto i 6 mesi. Neonati e lattanti dovrebbero essere protetti dalle vaccinazioni delle madri, se effettuate nel corso del secondo e del terzo trimestre di gravidanza. 

 

Autore

Angelo Milazzo

Presidente Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (Sipps),


Email: milazzo@cataniamedica.it

Your email address will not be published. Required fields are marked *