Coronavirus, Rizzo:”Fallito approccio ospedalocentrico, cure domiciliari subito!”

Coronavirus, Rizzo:”Fallito approccio ospedalocentrico, cure domiciliari subito!”

29 Marzo 2020 di: Nino Rizzo 0

Non è la soluzione ma una delle soluzioni e potrebbe diventare la più importante. Ma per verificarlo dobbiamo percorrere questa strada e dobbiamo farlo subito. Dobbiamo cambiare strategia e attaccare questo maledetto virus già a domicilio, casa per casa. Solo così forse sarà possibile cambiare la storia di questa malattia. L’approccio ospedalo-centrico ha fallito in Lombardia ed in altre regioni del Nord, almeno nel contenere i grandi numeri dei decessi. Non possiamo perseverare in questo errore tattico. I pazienti devono essere trattati a casa e vanno trattati subito. Non si può aspettare passivamente che le condizioni peggiorino ma bisogna utilizzare ogni risorsa, ogni possibilità. E non bisogna trincerarsi dietro la mancanza di conferma di un tampone perché non serve più al punto in cui siamo. La maggior parte dei pazienti che arriva al pronto soccorso ha già infatti una storia di almeno sette, dieci giorni, talora anche più, di febbre, tosse secca, artromialgie, alterazioni del gusto e dell’olfatto, congiuntivite. E quando arrivano in ospedale è spesso già troppo tardi. Dobbiamo quindi invertire il trend: dobbiamo cominciare le cure con ciò che ci sarà possibile o consentito di utilizzare, secondo precisi protocolli: antimalarici, antibiotici, antivirali, eparine a basso peso molecolare. Il COVID19 non si può affrontare infatti come si fa con un ictus o un infarto, non è subito una acuzie, una urgenza. È una malattia che prima di arrivare alla necessità dell’ospedalizzazione ci lascia un margine di tempo e non possiamo perderlo. Non c’è spazio per i tamponi per tutti, non c’è possibilità di ecografie a domicilio. Il criterio clinico-anamnestico ci deve guidare e imporre quanto prima l’inizio della terapia. Il ruolo dei medici di famiglia diventa quindi ancor più determinante, fondamentale, continuando a fare l’importantissimo triage telefonico e, qualora il sospetto clinico orienti verso la diagnosi di COVID19, iniziare subito la terapia, con la collaborazione della supervisione domiciliare delle unità USCA(unità speciali di continuità assistenziale), ormai pronte partire anche da noi in Sicilia. Dobbiamo credere a questo approccio, non abbiamo altra scelta.

Autore

Nino Rizzo

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