L’Azienda Ospedaliera per l’emergenza Cannizzaro di Catania ha messo a punto e avviato un programma di vaccinazione antinfluenzale, in attuazione del Decreto dell’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza del 20 settembre scorso e delle più recenti raccomandazioni ministeriali. In particolare, con il DA n. 1829/2019 la Regione Siciliana, al fine di allargare la base dei soggetti vaccinabili, oltre alle categorie classiche, individua altre figure cui fornire vaccinazione, quali i pazienti ricoverati in ospedale, i pazienti HIV e immunocompromessi e/o immunosoppressi e le donne gravide a qualsiasi trimestre; e nell’ultimo aggiornamento il Ministero della Salute ribadisce l’importanza delle vaccinazioni come strumento di promozione della salute della donna in età fertile, in previsione e durante la gravidanza, per proteggere se stessa e il nascituro da alcune specifiche patologie infettive. Proprio a queste categorie pone particolare attenzione l’ambizioso programma vaccinale dell’Azienda Cannizzaro, che la Direzione ha intrapreso con l’attiva collaborazione dell’Unità Operativa Complessa di Malattie Infettive, diretta dal dott. Carmelo Iacobello. Obiettivo è quello di ridurre significativamente la morbosità per l’influenza e le sue complicanze, nonché la mortalità, proteggendo il paziente fragile e l’operatore sanitario e i suoi familiari e riducendo il rischio di trasmissione intraospedaliera dei virus influenzali. D’intesa con il Direttore Generale, dott. Salvatore Giuffrida, e con il Direttore Sanitario, dott.ssa Diana Cinà, sono stati individuati i locali da adibire ad ambulatorio per la somministrazione dei vaccini. Inoltre, dopo che, nelle scorse settimane, la dott.ssa Cinà ha tenuto un incontro informativo e organizzativo con i direttori delle UOC, è stato avviato il programma di vaccinazione a letto del paziente, che ha visto le prime somministrazioni proprio alle gravide ricoverate nell’UOC di Ginecologia e Ostetricia, diretta dal prof. Paolo Scollo (nella foto). L’Azienda Ospedaliera Cannizzaro è, quindi, impegnata a tutto campo al fine di favorire la diffusione della vaccinazione antinfluenzale, in grado di prevenire la malattia nel 70-90% degli adulti sani e – quello che più conta in termini di sanità pubblica – prevenire le complicanze, l’ospedalizzazione e la mortalità nei soggetti maggiormente a rischio.